Progetto di uno spazio domestico – Porto Rafael, Sardegna
Poche altre cose come il tempo riescono a rendere, talora, un’architettura -ma anche una forma altro, e molto di più da ciò per cui era stata intuita. Come se alcuni “accadimenti” naturali e persino l’ingiuria, appunto, dello scorrere del tempo, avessero come compito primo il perfezionamento di ciò che in realtà era magari appena suggerito dal manufatto in sé..
E lungo le coste di questo nostro paese ma anche altrove, in Grecia ad esempio o immersi nel paesaggio mediterraneo, resti di antiche dimore affacciate sul mare e ripiene d’aria e di luce, sono state e restano un inequivoco segnale e un indirizzo fortemente espressivo.
Ed è ciò a cui si riferisce questo progetto quando, tra la roccia sarda e al cospetto di un paesaggio inimitabile, cerca di esemplificare e ripercorrere… Come la sezione di un mitile: attraverso continue brecce verso l’esterno e conseguenti ripiegamenti all’interno. Cosicché non si tratti più solo di aprirsi ad un panorama, quanto piuttosto quello di inglobarlo con pause di solidità tra fratture e improvvise conquiste di atmosfera.
Attorno ad un’asse –la corte interna- col dipanarsi di un’interminabile e mai compiuto svolgersi di introspezione e di estroflessione.
Mediante una materia quanto mai asciutta, sobria, proprio come una conchiglia nel suo ravvolgersi: raccogliendo spazio e determinandolo.
Un’essenziale pellicola sensibile con la ragionevole possibilità di spalancarsi per poi contrarsi.
Provvisoriamente, sommessamente: come si trattasse di un modo più leggero e riservato per poggiarsi al suolo.
Cosicché anche i colori di queste superfici non appartengano al peso e alla gravità della materia ma piuttosto alla leggerezza del velario. Il suolo pertanto sarà unico e sintetico, in ogni momento che un’architettura simile voglia poter suggerire intanto che la roccia lo genera e lo determina.
Né alcun elemento esterno vive se non in quanto continuazione di una sua identità interna.
E viceversa.
Si è cercato insomma di non dare spazio ad alcuna tipologia che non fosse la sola necessità di rapprendere atmosfera mediante materia costruttiva.
Uno spazio che non esiste al di fuori del suo continuo rimando tra interno ed esterno; sopra e sotto. E ogni possibile direzionalità…
Fragilmente esposti al tempo. Già dal tempo segnati. In un tentativo di non voler mai suggerire qualcosa di compiuto, definitivo e immutabile.
Spazio dunque frammentato; e nella limitatezza dell’area e della circostanza continuamente riutilizzato, ripreso, risemantizzato.
Quasi che abitare in un simile luogo fosse di per sé motivo di gioia: con appena qualcosa attorno e sopra e sotto; purché non fosse mai persino riparo, ma unicamente partecipazione continua a quella bellezza e quello spazio.
Incarico: realizzazione di una villa con piscina; progetto esecutivo architettonico, strutturale ed impiantistico
Ubicazione: Porto Rafael (Punta Sardegna, Sassari) – Italia
Committente: privato
Tipologia di lavoro: nuova costruzione,
Data: 2002 -2006
Design: SNA Susanna Nobili Architecture
Project team: arch. J. Maggio, R. Fusaro – maquette: A. De Carli – landscape: M. Pelegry
Area: 148,57 mq. – 327,56 mc.
Stato di avanzamento: realizzato
Image credits: SNA
Photo credits: Luigi Filetici, courtesy of SNA Susanna Nobili Architecture